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Posts Tagged ‘professori’

20130508-124218.jpgHo appena salutato la figlia tredicenne in partenza con la classe per il campo scuola, e mi viene da fare alcune considerazioni al riguardo.
Quattro giorni e tre notti fuori con una sola prof (povera!) ad accompagnarli.
Innanzitutto è bene dire che questo campo scuola lo hanno sudato e parecchio, la classe non è ‘facile’, come ci dicono i professori, e giustamente nessuno di loro voleva prendersi le responsabilità che un viaggio del genere comporta.

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20130311-104512.jpgIn trepidante attesa dei colloqui con i prof dei due figli maschi.
Intendiamoci sono ironica, visto che mi attende un verdetto a dir poco devastante.
Non riesco proprio a capire cosa passi per la testa di questi ragazzi, come possano lasciarsi sfuggire la vita sotto il naso senza fare nulla.
Si avranno tempo per recuperare per carità, finché poi ci saranno mamma e papà perché avere fretta?
Forse siamo noi che non siamo abituati ai ritmi dei ragazzi di oggi che del loro shalla (scialla) ne hanno fatto una filosofia di vita!
E forse siamo sempre noi che sbagliamo tempo e modi, visto che non riusciamo a infondere in loro un briciolo di senso di responsabilità. (altro…)

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20121122-170651.jpg

Mi piacerebbe domani vedere tanti studenti andare a scuola con un qualcosa di rosa, così, per non disperderci in questo mare di ipocrisie, per rischiarare quella speranza che ogni giorno fa un passo indietro davanti a tanta ignoranza.

Cosa insegniamo ai nostri ragazzi che non sono più in grado di capire fin dove si può arrivare? Che non hanno più il senso del limite?
Come possiamo difenderne altri che nella solitudine del loro mondo non riescono ad affrontare la vita quotidiana?

Anche questa nostra scuola ha perso la sua credibilità, non insegna più la solidarietà, la complicità, la bellezza e il valore della diversità.

Domani mi auguro che in ogni liceo del nostro paese ci si fermi a parlare, che siano i professori per primi a interrogare i nostri ragazzi e per una volta non sulla storia, latino, filosofia o merceologia, per una volta genitori, professori, presidi e studenti si stringano in un unico abbraccio tinto di rosa.

Dedicato allo studente 15nne che amava portare i pantaloni rosa.

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Condivido con tutti un articolo della bravissima Galatea alias Mariangela Vaglio, professoressa, giornalista e blogger di successo, che scrive questo articolo in risposta polemica a un altro di Marco Lodoli il quale afferma che la cultura umanista non ha più senso per i ragazzi.

“Il compito dei prof di lettere e il senso dei quattordicenni per la cultura umanistica”

Il blog di
Galatea

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Non c’entra niente il titolo ma è stata la prima cosa che mi è venuta in mente dopo aver saputo delle tre materie che il mio terzogenito dovrà riparare a settembre.
Due erano? Latine e arte? E perché allora non anche disegno?
Disegno lo voglio ripetere che sia chiaro.

Ma il punto non è questo. Il discorso verte su in intero anno sofferto dietro a lui, alla sua fragilità mascherata da arroganza con cui destreggiarsi cercando di anticipare, difficile, per evitare conflitti con il resto della famiglia.

Uno stillicidio che non saprei neanche raccontare.
In tutto ciò il rischio di una ri-bocciatura al primo anno, che ad un certo punto per noi era una certezza.

Le nostre forze si son concentrate su di lui.
In una famiglia numerosa, più volte mi è capitato di ripetere che i bisogni di uno non coincidono necessariamente con quelli dell’altro, e ogni figlio ha momenti di vita borderline, legata anche all’età, in cui la soglia di attenzione di un genitore deve elevarsi.

Ma in tutto ciò non ho fatto i conti con le personalità e i caratteri di tutti. Si perché il grande, che sembrava finalmente aver preso la direzione giusta senza infamia e senza lode, parlo sempre dal punto di vista scolastico, avendo preso anche lui un bello schiaffo in 3 liceo, ha invece drasticamente subito uno stop
di nuovo e mai avrei immaginato a dover pensare a lui nuovamente come ripetente.
È molto maturato in questi anni, ha passato la fase che sta vivendo il fratello quindicenne, è affettuoso, disponibile……ma….. C’è sempre questo ma legato alla scuola che per lui è davvero un ostacolo da superare.

Certo ha diciottanni potrebbe anche lasciar perdere lo studio, ma non è il suo caso, e non perché sono sua madre che lo dico, ma proprio perché si avverte chiaramente la presenza di un ostacolo che lo rende poco fiducioso su questo versante, intaccando profondamente la sfera dell’autostima.
E comunque è lui che vuole continuare, del resto gli mancano due anni al diploma e non posso pensare di avallare una scelta che non condivido come LA soluzione migliore per lui.
La soluzione migliore è abbattere questo muro che si è innalzato da solo, perché gli aprirebbe finalmente quella strada che lo renderebbe finalmente libero, di percorrerla di corsa, a passo d’uomo o perché no, saltellando.

È questo che mi interessa non il diploma, certo è importante e ne sono consapevole, ma molto di più che lui superi se stesso e le sue paure di non farcela.

Prima o poi cresceranno e tutti troveranno la loro strada, l’importante è non guardare in cielo gli asini che volano!


http://www.youtube.com/watch?v=mOkPGfUYMmw&feature=youtube_gdata_player

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Quest’anno Dede ha cambiato 4 professoresse in terza media: italiano, storia e geografia, inglese, matematica e arte.

Insomma quattro materie importanti e nel cambio c’è stato davvero uno scombussolamento per tutti i ragazzi.

Abbiamo sbagliato a non andare a parlare con quella di italiano, storia e geografia subito, appena abbiamo visto un chiudersi da parte di dede.

Si perché lui purtroppo, essendo davvero molto sensibile, ha questo difetto si chiude e diventa anche indsponente per difesa con il risultato di risultare impertinente e inopportuno.

Noi ormai siamo abituati (per modo di dire visto che combatto con questo suo carattare da sempre, sperando in un suo miglioramento che lo faccia vivere meglio le difficoltà della vita in un futuro), ma certamente la prof (e la capisco non può pensare di agire diversamente per ogni ragazzo che ha davanti) lo ha un po’ preso in antipatia (e qui se fossimo intervenuti in tempo…ma ormai è inutile porsi i se e i ma…).

Un brutto pagellino per dirla tutta, per uno come lui abituato ad avere tutti 7 ed 8 è sicuramente il primo a soffrirne, ma la reazione di difesa che ha è quella di contrattaccare risultando aggressivo e “cattivo” con tutti (la prima a rimetterci è Camilla e poi io nell’ordine).

Ieri sera grande “discussione” anche perché non mi ha dato il pagellino subito ma solo la sera tardi e perché dovevo firmare. Ha subito attaccato prendendosela con Camilla e sono dovuta intervenire e da lì si è scatenata appunto una forte discussione con lui che continuava a rispondere come non avrebbe dovuto.

Stamattina armata di buona volontà riprendo il discorso, ora non risponde, continua a prepararsi facendo finta di non ascoltare (lo conosco meglio di se stesso).
Non accenna a nulla, lo abbraccio e con il minimo sforzo si fa abbracciare, stop.

Poi prendo i sacchi della spazzatura e li metto davanti alla porta di casa ed invito Vale a prenderli prima di uscire.

Lui saluta per uscire ed andare a scuola lo risaluto e aspetto, dentro di me penso: se adesso prende i sacchi della spazzatura per buttarli, vorrà dire che ha ascoltato e sa che deve rimediare, non mi chiedete perché ho pensato questo, in apparenza non c’entra niente spazzatura = pagellino (oddio sotto sotto hahahaha).

La porta si chiude vado in corrodoio e i sacchi non c’erano più.

Questo è Dede, questo è il suo modo di chiedere scusa.

Piango e lo amo da morire.

Oggi colloqui in generale ma personale con questa prof….pensatemi ne ho bisogno.

Come al sollito nei momenti importanti maurizio non c’è mai!!!!

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Non mi sono posta il problema e neanche a dir la verità mi sono informata, perché Dede  il mio 12nne che frequenta la seconda media, ha un discreto successo a scuola, fino ad ora, e quindi per lui non dovrebbero esserci gravi problemi.

Ora girovagando di qua e di là mi sono accorta di aver trascurato questa bella notizia riportata da Repubblica:

Bocciati con una sola insufficienza
E alle medie si pensa al “sei rosso”

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La scuola sta volgendo al termine, o meglio io direi che è già finita. I giochi sono fatti.
E’ stato un anno duro, pesante, molto difficile per tutti.
I miei due ragazzi grandi, chi per un verso, chi per un altro, ha sofferto molto e la scuola, che poi sarebbe l’unico vero impegno per loro, ne ha risentito molto.

Cosa succederà staremo a vedere.
Giugiù (così chiamato dal piccolo) forse si salva pure, senza debito…….ma io finché non vedo non credo. E mi domando se questa sia poi la migliore soluzione che gli possa capitare.

…ntina (nome sempre coniato dal piccolo) rischia di più. Pur sforzandosi in questo ultimo periodo sta raccogliendo poco, ma come ho anche detto a lei non si può pensare che innaffiando una piantina in un giorno solo si possano ammirare fiori e frutti subito!

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sms da scuola

sms: mamma vado volontaria in greco xk ieri mi sono preparata benissimo: mi fa…la teoria la sapevi da sette e mezzo ma la grammatica quasi per niente…5 ooooook…inglese riporta il compito quello x cui ero andata da S. a studiare: 5…io mi sono stancata, che faccio?

risp: resisti amore e vai avanti e non ti scoraggi. Purtroppo come sai si raccoglie quel che si è seminato. L’importante è aver ripreso a seminare. Il raccolto arriverà abbi fiducia, mamma ne ha tanta in te!

E’ dai primi di gennaio che, la delusione in amore che ha avuto, l’ha portata a questo punto. Non ha fatto più niente e da 7 in tutte le materie è passata a 4.

Da un paio di settimane si è resa conto a cosa stava andando incontro, nonostante io abbia cercato di farle capire questo molto prima di arrivare a  metà maggio.

Ora pretenderebbe che i suoi sforzi le dessero i risultati sperati.

Voglio starle vicino ci mancherebbe ma voglio anche farle capire che purtroppo lo studio è pazienza e costanza e non si può appunto innaffiare una piantina e sperare che i frutti spuntino il giorno dopo.

Probabile che capirà questo a sue spese, e forse è l’unica vera scossa che potrebbe farle bene.

Se questo succederà mi troverà pronta a consolarla e a stringerla in un caldo abbraccio, sperando che la “lezione” le sia servita sul serio!

Ti voglio bene piccola

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